lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale e Grazie



Vorrei fare gli auguri di natale e buon anno, ed i ringraziamenti, alle persone che in qualche modo hanno ruotato intorno a Galatea e, per non fare torto a nessuno, vado in ordine cronologico.
Vorrei cominciare da Marcello Vicinanza, il rimo armatore, che ha avuto il desiderio, mosso da passione, di farsela disegnare, di darle vita. 
Un ringraziamento speciale a Felice Calabrese, il secondo armatore, si è dimostrato, con me, essere una persona squisita sempre disponibile, vista la sua vasta esperienza e cultura in ambito nautico a darmi consigli quando ne ho avuto bisogno (facciamo un po di pubblicità: recentemente sta tenendo, in collaborazione con velespiego in Sicilia, corsi di navigazione astronomica se volete vi ci metto in contatto). 





Come non ringraziare Carlo Sciarrelli il progettista l’ideatore, alla continua ricerca della perfezione estetica, colui che cercava incessantemente di disegnare la barca di “Dio”. 








Anna la mia Socia (si si lo scrivo con la maiuscola) mi ha appoggiato e spinto in questa avventura continuando, nel tempo, a darmi sostegno morale e fisico dandomi un mano di tanto in tanto quando ne capitava l’occasione.





Dario il mio mentore di vecchia data, si quello che mi ha spinto nel burrone (vedi del post precedente).  

Mia figlia Alice per la mano che mi ha dato ma soprattutto per il tempo che gli ho sottratto per postare avanti il mio progetto ! (primo post)

Alessio Primavera, ha immolato alcuni giorni delle sue ferie per darmi un prezioso aiuto, devo aggiungere che è stata una gradevolissima sorpresa del tutto inaspettata. 



Pietro Palloni, altro mentore seppur recente, mi ha sostenuto fin da subito nel progetto. Grande amico di Sciarrelli ha sempre spinto per farmi realizzare il restauro così da dare nuova vita ad una creatura del progettista. Armatore di Anita G., sempre Sciarrelli, mi ha dato l’opportunità di conoscere il modo portare quel tipo di barca insegnandomi una moltitudine di trucchetti.



Henrik, il primo fabbro che ha messo le mani sul Galatea, da lui ho imparato molte cose sui metalli ferrosi, quelli auriferi li conosco dall’infanzia, insegnandomi anche a saldare. Mi spiace solo che mi ha lasciato un pochino l’amaro in bocca ma va bene così.




Gwelim, Marco e Giulio che hanno finito il restauro dello scafo e Fabio che lo ha sabbiato. 
Pietro il mio idraulico che mi ha dato,e spero continuerà a farlo, una mano con l’impianto idrico. Sandro che si sta occupando del impianto elettrico. Maurizio titolare di seafer a fiumicino ferramenta fornitissimo (diciamo che con tutti i soldi che gli ho lasciato dovrebbe ringraziare lui me ...) sempre pronto a darmi consigli preziosi sui vari attrezzi. 
Dino centro vernici  per la pazienza e la professionalità.
Infine vorrei ringraziare chi mi ha dato una mano e non è stato nominato, anche chi non mi ha  aiutato e pensava di essermi vicino, chi mi è stato lontano e chi ci sarà in futuro!
E comunque ....... Buon Natale a Tutti 

lunedì 10 dicembre 2012

I consigli degli amici !!!


... come in tutte le cose, dove pensiamo di non saperne abbastanza, vogliamo dei pareri dei consigli o anche solo manforte da persone che stimiamo e che ci circondano, così io, prima di prendere Galatea, ho portato con me Dario, il mio mentore, a vedere la barca per ragionare con lui sui lavori da effettuare, a fare due conti. In quella circostanza, per fortuna o purtroppo, io ero troppo obnubilato dalla passione, dal cuore per riuscire a ragionare lucidamente, i miei occhi vedevano solo la fine dei lavori e non il lungo cammino.
Chiaccherando con lui e chiedendo: 
“ la prendo o non la prendo?”
la risposta che ricevevo verbalmente era 
“non la prendere!”
solo che i suoi occhi brillavano e soprattutto il capo annuiva accennando ad un movimento positivo.
Solo poco tempo fa raccontandogli quello che avevo visto in quella circostanza il suo commento è stato: 
“ ... no Michele non era così !!!.... il cenno col capo era molto più impercettibile !!! “
Quindi, non che avesse negato il cenno, cercava solo di nascondere l’evidenza dei fatti, come se negando volesse negare le proprie responsabilità.
In quel momento avevo bisogno che qualcuno mi desse una spintarella, solo che il risultato è stato che mi hanno buttato giù  dal burrone !  ahahahahahahaha


mercoledì 28 novembre 2012

... ormai ho la sensazione di fare tutto in funzione della barca.  Non sono più nella pelle, da quando ho cominciato a montare le paratie ho sempre di più la sensazione che sia finita, come dico, ormai da un anno, a tutti quelli che mi chiedono a che punto sono. Ed è qui che il mio amico Pietro mi dice che più si avvicina la meta più si dilatano i tempi. Dopo due anni di lavoro ormai siamo in dirittura di arrivo. 
Ho aumentato gli sforzi sia in termini di manovalanza che in termini economici. La settimana scorsa ho preso il motore, usato 820 ore, uno Yanmar 142 hp, un po' troppi cavalli ma quelli non guastano mai. Ho trovato l'invertitore uno zf 45 IV v-drive la riduzione non è molto l'asse dell'elica gira un po velocemente .. lavorerò sull'elica per ottimizzare la spinta. Ho anche trovato un tender chiglia rigida a due soldi in buone condizioni è l'ho preso .... lo so ragazzi è presto ma l'idea di essere già in rada mi elettrizzava !!!
Un paio di amici mi daranno una mano con gli impianti, devo dire inaspettatamente, alcune volte ti arrivano aiuti da chi meno ti aspettavi.
Sto facendo i conti col tempo.... sono gia partite da tempo le scommesse: ce la fa a metterla in acqua per la stagione oppure no ?
Ah si non ve l'ho detto..... ormai mi sono dato una scadenza obbiettivo varo a maggio per essere a Ponza e Palmarola il primo di giugno, il giorno del mio compleanno, direi che è arrivato il momento di godersela anche in acqua. 
Temo che se non riuscissi a metterla in acqua perderei la voglia ..... ah Michè non dì stupidagini !!!

Buon vento a tutti !!!

sabato 10 novembre 2012

La barca in cantina e... le vele sul divano.




Anni fa la barca era stata messa in disarmo per lavori, gli interni erano stati tutti smontati per accedere allo scafo, che necessitava di essere sabbiato internamente, a parte qualche paratia. Felice, il vecchio proprietario, portò via tutto, vele, arredi, ancore ed altro in una casa in campagna nel beneventano. 
E dunque due anni fa, quando chiudemmo l’accordo, mi organizzai con un furgone per andare a prendere il tutto. Fin qui tutto bene, ho anche trovato più di quello che mi aspettavo, solo che si poneva a me il problema dello stoccaggio di tutta l’attrezzatura. 
Sono sempre stato certo che le poche cosa che avrei preso sarebbero entrate tranquillamente in cantina. In effetti cosi è stato per buona parte degli arredi ma il resto... ha preso la via di casa !!! 















Le vele hanno trovato posto in salone ... 
come i winch ed ikl tavolo della dinette.









  
   













Le ancora fanno bella mostra di se sulle scale e non sono male come elemento decorativo ... se non fosse che qualcuno ignaro salendo le scale ha commentato cicendo " e che ci fai con in aratro sulle scale ?"


devo dire che vivere da solo in questa circostanza specifica è stata perfetto ... nessuno che si lamentasse di tutto quella "roba" in giro per casa!

Ora sono finalmente in procinto di rimetterli al loro posto e svuoterò tutto. 

In realtà mi sembra comunque una bella metafora di vita, come per tanti anni il mio sogno è stato relegato nel cassetto così gli arredi per due anni sono stati fermi in cantina ed ora riprendono luce come i miei sogni prendono vita! 

Dopo due anni dentro casa temo che quando li porterò al loro posto casa sarà disadorna, ma questo è un’altra faccenda !!!

 Buon vento a tutti !!!



sabato 29 settembre 2012


Mi organizzo con Felice .... vado a vederla dal vivo.
Era li sul suo piedistallo come una vecchia signora fascinosa senza più lo smalto sulle unghie. 
Sotto un capannone di plastica si intravedevano la sua deriva ed appena il dritto di  prua. Mi avvicino e... i primi segni dell’abbandono, i grandi buchi sul mascone... 




Entro sotto il capannone e comincio a girargli intorno, altri buchi grossi tanto che una persona di piccola taglia ci poteva passare dentro.









Vado avanti e sullo scafo sopra la pala del timone e prima dell’attacco dello skeg la ruggine ormai aveva fatto, ormai, una gran festa, come un albero al quale si incide la corteccia versa la sua linfa, a stare li nel guardare avevo la sofferenza dentro che la faceva da padrone. Quelle belle curve di donna fascinosa deturpate dalla lebbra.  Chi aveva potuto abbandonarla così? Chi aveva smesso di prendersi cura di lei? eppure sotto al telone la sua anima chiedeva ancora di solcare il mare, la sua prua di fendere le onde, era li in attesa che qualcuno la portasse via ....



Cerco una scala in cantiere l’appoggio al bordo e salgo. La copertura è bassa, devo stare piegato.

In coperta il caos, parte dell’attrezzatura, cassetti, tavolo da carteggio tubi di plastica, spezzoni prolunghe elettriche tutto alla rinfusa, ma i suoi legni ancora caldi. 
Vado fino a prua, un pezzo della coperta era stato divelto, i bagli sono ormai a vista e 4/5  sono da sostituire ormai tabaccosi, come un bubbone ormai esploso che lascia nel suo contorno la pelle cotta ...







Quando navigo a vela, con le condizioni che lo permettono e con la coperta ancora asciutta, mi piace mettermi seduto al giardinetto sottovento, da li si vede tutta la barca, l’acqua che scorre sotto la falchetta, le forme che assumono le vele al vento. Se la barca non è molto sbandata si ha una visuale perfetta, non è coperta dalle vele.
Dopo aver visto tutto in coperta e sotto che ormai si presentava vuoto perché Felice aveva cominciato smontare gl’interni per bonificare lo scafo, vado a sedermi lì dove mi piace stare quando navigo. lo so che era sull’invaso e sotto un tendone all’asciutto, ma i mie occhi l’hanno vista tirata a nuovo armata di tutto punto solcare le acque un po sbandata, il cielo libero sopra la mia testa. E’ stato lì, in quel preciso momento, che ho preso la decisione di andare avanti nella trattativa anche se Galatea era così malconcia. E’ stato il mio riuscire ad immaginarla oltre le condizioni in cui versava, complice una foto di Galatea, inviatami da Felice, di quando ancora in buone condizioni e sembrava navigare gioiosa.




martedì 21 agosto 2012

TROVATA !!!!




Ho sempre pensato molto, negli anni, alla possibilità di acquistare una barca mia ma, per varie ragioni, mai avevo preso questa decisione. 
Cinque anni fa decido di cambiare radicalmente la mia vita, cambio lavoro vendo casa di proprietà e.... impazzisco cominciando a cercare la barca. La voglia era tanta ma tanti anche i dubbi sul tipo di barca, in verità ho sempre avuto una idea ben chiara di come sarebbe stata ma conciliare il portafoglio con le dimensioni   e le altre caratteristiche non è sempre facile. Inoltre Lei, in questo momento della mia vita, è lo strumento per fare altro. Si fare altro, dare vita al  sogno che per tanto tempo ho riposto nel cassetto, fare il giro del mondo all’altezza dei tropici, rotta classica fuori dal mediterraneo, dalle colonne d’ercole, canarie, caraibi, panama, galapagos, marchesi, fiji, stretto di torres, indonesia, indiano, mar rosso e rientro in mediterraneo da suez. Internet, poi per sognare è fantastico, trovi blog e siti di gente che lo ha fatto con le barca più disparate e, quello che un giorno mi sembrava un’avventura per pochi, ad un tratto mi è sembrato una passeggiata con la corriera. Ma avrei voluto rimanere fedele alle mie idee di barca, dislocante, grande abbastanza da avere una velocità media abbastanza alta,  in metallo perché potesse essere riparata ovunque nel mondo senza bisogno di manodopera specializzata, stretta di baglio, scafo con linee stellate, skeg, poche cabine perché la compagnia è bella ma tanto tempo in tanti in spazi ristretti può risultare difficile. Ho cercato un po ovunque in Italia e di tutto  vetroresina, ferro-cemento  ma... nulla !  
… l’ho incontrata così per caso, navigavo virtualmente sulle pagine di Facebook dedicate al grande maestro Sciarrelli. In verità non credo molto al caso, credo piuttosto che il mio cuore era ormai aperto a questa scelta, il pensiero ha acceso spesso andava al concetto di barca aveva acceso l’energia dell’universo che mi ha portato a lei. Il post era di febbraio ed io lo leggo a giugno. Dentro di me una gran caciara di voci si sono accese: “dai telefona” diceva una e l’altra di rimando: “ma l’avrà già venduta è passato tutto sto tempo”. Mi faccio coraggio e dopo tre quattro giorni telefono .... “ è ancora in vendita “ dice la voce dall’altra parte del telefono! e ..... mi si accendono gli special !!! Cominciano le richieste di elenchi di materiale o di lavori da eseguire a bordo a Felice, all’epoca il proprietario. Gli chiedo di poterla vedere. e vado di corsa a Fiumicino dove si trovava. 
L'ho trovata cosi sotto una copertura di plastica... e poi vi racconterò in che condizioni si trovava.


vela è vita

... in fondo la vela è come la vita.
quando pensi di aver raggiunto un obbiettivo non hai fatto altro che aprire una porta su nuovi orizzonti tutti da navigare !

domenica 19 agosto 2012

un po di storia


... insomma come dicevamo la vela mi era entrata nel sangue e non mi ha più lasciato.
Ho navigato e parecchio ma sempre su barche altrui, sia come equipaggio che come skipper e negli ultimi anni addirittura come skipper professionista, ma solo nel periodo estivo.
La cosa strana è che (oddio poi tanto strana non é) non ho mai avuto il coraggio di viverla fino in fondo questa passione. Quando ero ragazzo mi è mancato il coraggio in un paio di circostanze, una quando amici mi trovarono un imbarco fisso come marinaio ed io rinunciai perché era una barca a motore (ma poteva essere la porta d’ingresso per il mondo della nautica), l’altra quando rinunciai a fare l’atlantico in equipaggio.
Non ebbi il coraggio di seguire una strada che io pensavo non fosse stata segnata per me. Andare a vela per me era un gioco, ed era inconcepibile, per l'educazione ricevuta, giocare per guadagnare. Ho sempre visto mio padre chino sul banchetto da orafo  senza un sorriso od uno slancio per il lavoro.
Quando avevo, forse, 16 anni mio papà mi portò con sé ed andammo al Circeo da dove, saliti su sulla barca di Dario saremmo andati a Ponza. Lo conoscevo già, anni prima, ero salito sul suo 888 della cbs. Fu una giornata fantastica a bordo del Don Juan, il suo nuovo serenity. Era il 1982, o giù di lì, e di barche all’epoca ne giravono poche, la nautica non era ancora un fenomeno così popolare, il mondo del charter in Italia ancora non esisteva insomma eravamo quattro gatti ops...  quattro barche. Il sole era alto nel cielo, Chiaia di Luna ha la sabbia bianca e l’acqua ha il suo colore cristallino posto meraviglioso. Partimmo nel pomeriggio per rientrare a notte fatta con un temporale che saettava i suoi lampi nel cielo dietro di noi, sembrava giocassimo ad acchiapparella, noi navigavamo verso il porto e lui volava verso di noi. Ormeggiammo ed piegammo le vele nei loro sacchi  ed appena stivate (rolla fiocco e lazy bag erano ancora lontani nel tempo) ci raggiunse con un fragoroso scrosciare d’acqua. Il ricordo di quella giornata mozzafiato è ancora molto alto. Da quel giorno il mio pensiero è stato quello di copiare le orme di Dario, all’epoca lui era un grossista di gioielleria, e, se avessi fatto il suo stesso lavoro, anch’io avrei potuto comprare un barca, bella come la sua, e vivere esperienze come quella più frequentemente. 
Beh ho cominciato a produrre e vendere gioielleria nel 1990. Nel '91, guerra del golfo, cominciano le prime avvisaglie di crisi ed il lavoro non che andasse alla grande... 
il resto ve lo racconto la prossima volta

sabato 11 agosto 2012

Vi presento Galatea



Progetto numero 128 (della famosa lista) di Carlo Sciarrelli costruito dai cantieri Viking in Turchia nel 1992 

su commissione di Marcello Vicinanza. 

Scafo in acciaio coperta in compensato, lunghezza fuori tutto 16,50,  al galleggiamento 13,90, larghezza 4,17, pescaggio 2,15 dislocamento tonn. 15,8,  albero di maestra 20,8, vele 140 mq circa.

Dai pochi racconti che che mi sono arrivati, è una barca molto conosciuta tra Fiumara e Fiumicino. Ha partecipato ad alcune regate tra cui una Roma per tutti (Riva di Traiano - Lipari - Riva di Traiano).
Anni fa fece l'atlantico, e ,se ho capito bene, è stata lasciata qualche anno in Venezuela in custodia ad un indigeno.
Quest'ultimo non la deve aver curata molto bene e, complice l'usura, ha cominciato ad imbarcare acqua dall'unione della coperta con lo scafo ristagnando all'interno. Questo è stata la sua rovina l'acqua complice la corrosione galvanica ha marcito tutto lo scafo poco sopra il paiolato e gonfiano il legname degli interni. Circa sei anni fa è stata riportata a Fiumara. Qui Felice Calabrese skipper professionista (ora è armatore e comandante di uno splendido caicco il Santa Lucia www.caiccosantalucia.com) se ne innamora e, pensando di ristrutturarla con poche risorse, la acquista. Comincia la demolizione degli interni e delle parti danneggiate e poi quasi inspiegabilmente interrompe i lavori e la abbandona nuovamente. Molte persone si avvicinano alla barca con l'intenzione di recuperarla, ma tutti desistono considerando l'ingente mole del lavori da eseguire.
La incontro per caso nel giugno del 2010 e.... poi vi racconto il resto.

venerdì 10 agosto 2012

... Avrò avuto 6/7 anni la prima volta che ho visto da vicino un barca a vela. 
Poi è stata una “rovina”  !
Non mi ha più abbandonato la voglia di andare, di girovagare sul mare, spinto dal vento, assaporando il silenzio, la musica delle onde che si infrangono sullo scafo, il vento che ti accarezza la faccia e ed il sale sulla pelle che .... da gusto alla vita ! 

domenica 5 agosto 2012

.. all'improvviso mia figlia Alice Manno .. che sorpresa e che piacere intenso averla li con me e condividere con lei un mio sogno ... una mia passione ... è un anno e mezzo che sto lavorando duramente ed è la prima volta che viene li a darmi una mano .... oggi avevo quasi le lacrime !!!